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Lezione n°1;

I simboli di Lavaggio ;

Simboli-lavaggio-etichetta-abbigliamento
  • I primi  simboli che trovi sulle etichette dei vestiti si riferiscono sempre alla fase di lavaggio. Vengono qui riportate le istruzioni per il lavaggio in lavatrice, se indicato per il capo oppure no, e la temperatura da selezionare. Quest’ultima viene espressa in gradi centigradi ed è rappresentata da un numero scritto all’interno di una bacinella d’acqua. Ricorda di non oltrepassare mai questo valore, perché potresti rischiare di rovinare il tuo adorato vestito.

    Se la bacinella è sbarrata con una croce, l’indumento non può essere lavato a casa, ma deve essere portato in lavanderia e trattato con procedimenti professionali. Se invece è presente il simbolo del lavaggio a mano, ricorda di selezionare l’apposito programma dalla rotella della lavatrice.

    Oltre a queste indicazioni più comuni, l’etichetta può contenere ulteriori varianti dei simboli appena presentati. Se sotto la bacinella dell’acqua si trova una linea, dovrai selezionare per il lavaggio il programma per i capi delicati

  • Per capire se il tuo capo può essere sottoposto a candeggio, devi fare riferimento al secondo simbolo, quello del triangolo. Ricorda che la candeggina è contenuta in quasi tutti i detersivi in polvere e fa sì che macchie e aloni indesiderati scompaiano dai capi più chiari. Non tutti gli indumenti, però, possono essere trattati con candeggina o sostanze simili, ed è quindi sempre importante controllare le indicazioni riportate sull’etichetta e utilizzare detergenti adatti. Questo consiglio vale soprattutto per i tessuti colorati, che se trattati con la candeggina potrebbero stingersi durante il lavaggio. Usa perciò sempre un apposito detersivo per colorati che, di sicuro, non conterrà queste sostanze.
  • Per procedere con l’asciugatura di un capo appena lavato, bisogna fare riferimento al simbolo nel quadrato. È il terzo simbolo sulle etichette dei vestiti.

Un cerchio inserito nel quadrato è il simbolo dell’asciugatrice, e indica che quel particolare capo può essere messo senza problemi nell’asciugatrice. Se questo simbolo è sbarrato, il capo deve essere fatto asciugare in modo naturale, all’aria. Se sull’etichetta non c’è nessun’altra limitazione, ti consigliamo di stendere il tuo capo o di appenderlo a una gruccia e lasciarlo asciugare all’aria. Se invece il simbolo indica che il vestito deve essere asciugato quando è ancora completamente bagnato, ricorda di non attivare la centrifuga.

Consiglio: prima di mettere i vestiti nell’asciugatrice, presta attenzione alla temperatura da selezionare

  • Il simbolo più intuitivo e facile da riconoscere è quello del ferro da stiro. Questo simbolo non indica soltanto se un capo può essere stirato o meno, ma anche a quale temperatura. Maggiore è il numero dei puntini riportati sul ferro da stiro, tanto più elevata sarà la temperatura a cui può essere stirato il capo. Cotone e lino sono i materiali che sopportano le temperature più alte. Al contrario, le fibre sintetiche e i tessuti misti sono quelli più sensibili. In questi casi è meglio non stirare l’indumento o, se non si può evitarlo, selezionare sul ferro da stiro la temperatura più bassa possibile.
  • I simboli per il lavaggio a secco, o chimico, sono di solito rappresentati con un cerchio e una lettera. Se sull’etichetta del tuo capo è presente uno di questi simboli, è consigliabile portarlo in lavanderia. Le lettere contenute nel cerchio indicano i diversi solventi che possono essere utilizzati durante il lavaggio a secco. Per evitare di danneggiare la qualità del tuo indumento, affidalo a una lavanderia professionale e non provare a lavarlo a casa.

Lezione n°2;

Lavaggio a Secco (Dry Cleaning);

 

  • Cosa usa il lavaggio a secco per lavare?

    Il lavaggio a secco avviene attraverso l’uso di solventi che dal 1897 si sono susseguiti e sono cambiati molto: il più recente e più comune ad oggi è il Percloroetilene, una sostanza conosciuta anche con i termini di Tetracloroetilene o Percloroetilene.

    A differenza delle lavatrici casalinghe ad acqua, le lavatrici a secco sono estremamente più complesse e professionali, non posseggono un allacciamento alla rete idrica e non hanno lo scarico in fognatura e sono inoltre composte da più serbatoi necessari a contenere il solvente necessario al lavaggio che con cadenza costante, necessita di un trattamento chiamato Distillo.

  • A cosa serve il Distillo nella lavatrice a secco?

    Nel lavaggio in acqua le lavatrici scaricano in fogna tutto il liquido sporco usato per lavare e risciacquare, ma le lavatrici a secco non lo fanno: si tratta di macchinari a circuito chiuso dove nemmeno una goccia di liquido viene rilasciato nell’ambiente, e la legge italiana è molto rigida a riguardo. Quindi ogni singolo lavaggio a secco effettuato in lavanderia che elimina e scioglie il grasso dai vestiti, va a sporcare il solvente che trattiene le impurità eliminandole dai capi in lavaggio, e questo obbliga la lavanderia ad effettuare una procedura chiamata Distillo che serve a dividere il solvente dallo sporco. Il distillo è una procedura molto simile alla distillazione degli alcolici: viene portato ad una temperatura di 126° così da evaporare e ritornare nel ciclo produttivo del macchinario per essere nuovamente utilizzato per i successivi lavaggi, bello pulito come fosse nuovo.

  • Cosa accade se si lava a secco con un solvente sporco?

    Molte lavanderie a secco eseguono molti lavaggi con il solvente sporco, perchè l’operazione di Distillo è un costo per l’azienda, che blocca il macchinario per diverse ore: ma cosa accade quando si lava con un solvente sporco? Innanzitutto il prima effetto che si percepisce subito, è un cattivo odore sui capi (molto sgradevole) e il secondo effetto è un ingrigimento del colore. Ricorda che una lavanderia a secco professionale che fa tutte le procedure in maniera corretta, deve consegnarti dei vestiti puliti che siano inodore e lucenti.

  • Quali sono i vantaggi?

Lezione n°3;

Vantaggi e Svantaggi delle Lavanderie Self-Service;

  • Il motivo del nostro ”NO” alle Self-Service o meglio al Self-Service gestito ed  usufruito in maniera errata.

Lezione n°4;

La smacchiatura errata dei capi e l'inutilità dei rimedi della nonna;

Se le nostre nonne usavano la candeggina à go-go era perché erano altri tempi. Quei rimedi della nonna che per loro rappresentavano il “progresso” per noi potrebbero essere estremamente nocivi. Eppure, a chi non è mai successo di sbagliare a caricare la lavatrice? Risultato? Un bel maglioncino taglia mignon. O l’intera biancheria sui toni dell’azzurro cielo. A parte l’errore umano, che ovviamente può succedere visto che non siamo delle macchine, spesso sbagliamo approccio quando carichiamo la lavatrice. A illuminarci è il Washington Post che, con un lungo articolo, spiega come abbiamo imparato dalle nostre mamme o nonne a fare un buon bucato, ma non pensiamo che con gli anni sia gli elettrodomestici che i detergenti sono cambiati. La cosa da tenere a mente è: ciò che andava benissimo venti anni fa, magari oggi non si adatta perfettamente alla nostra lavatrice. 

 

  1.  QUESTIONE COLORE : Con l’ansia della perdita di colore di alcuni capi, si divide tutto in base a questo parametro. Diciamo che è una “mossa ni”. Va bene separare per colore, ma prima di questo dividiamo i capi a seconda di quello che ci dice l’etichetta, la nostra Bibbia del lavaggio! Questo tagliandino ricco di informazioni ci dice come e a che temperatura possiamo lavare il capo, se lo possiamo centrifugare, se lo dobbiamo lavare solo a mano. Quindi dividiamo per tipologia di lavaggio e poi per colore. Magari dovremo fare un paio di lavatrici a mezzo carico ,ma ne guadagneranno i vestiti che si rovineranno meno e dureranno di più.
  2.  QUESTIONE DETERSIVI : Fate attenzione, i nuovi prodotti tendono a essere piuttosto inefficaci e costosi anziché concentrati e convenienti. La parola d’ordine è stare attente alle quantità e alla qualità. La maggior parte delle persone usano il detersivo liquido e pensano di poterne mettere meno o di più di quanto suggerito sulla confezione del detergente scelto, ma non è la cosa giusta! Se risparmiate sulle quantità ma soprattutto sulla qualità, lo sporco resterà sul bucato, se invece ne mettete troppo, rimarrà intriso negli indumenti facendoli diventare rigidi e spugnosi una volta asciutti. Comprate il detersivo, controllandone i valori e le concentrazioni leggendo bene le indicazioni sull’uso del prodotto per capire qual è la giusta quantità da usare per ogni lavaggio. n.b. ATTENZIONE ALLE CONCENTRAZIONI DI ACQUA.
  3. CONSIGLIO DRY BLUE : Provate i nostri prodotti super concentrati per una sola settimana e noterete una bella differenza, PERCHE’?

    Andrete ad utilizzare un Detergente/Ammorbidente professionale, concentrato, ecologico in un solo flacone da 1 L che ne vale 3 L di supermercato, con garanzia Dry Blue, disponibili su : www.drybluelavanderia.it 

  4.  QUESTIONE TEMPERATURA – Non fissatevi con l’acqua fredda o i 90° Super igienizzanti!  Leggete con attenzione l’etichetta dei vestiti: se vi indica una temperatura, controllate la composizione del tessuto per  stare tranquilli e selezionatela di conseguenza. In generale più calda è l’acqua che usate e più i vestiti verranno puliti, ma adesso non iniziate a lavare tutto a 90 gradi perché è solo peggio per alcune fibre.
  5.  QUESTIONE TEMPO : È così utile usare il timer della lavatrice per programmare quando deve partire. Bene, usiamolo! Ci sono almeno due vantaggi: il primo è che decidendo quando inizia il lavaggio, poi si può essere a casa pronte per stendere proprio quando finisce in modo da non lasciare ore i vestiti puliti dentro la lavatrice, che si stropicceranno e richiederanno poi di essere tutti stirati. Secondo: la programmazione consente di far partire il lavaggio nelle fasce di consumo energetico più basso facendoci risparmiare sulla bolletta. Non male!
  6. QUESTIONE BIANCO : Usate ancora la candeggina sui calzini bianchi o sulla biancheria ? Fermatevi! La candeggina consuma e deteriora elastici e tessuti. Passate piuttosto ad un detergente con additivi o a uno sbiancante se i vostri capi hanno bisogno di un trattamento d’urto per tornare ad essere candidi. Come mantenere però i capi bianchissimi senza usare la candeggina? Non i rimedi della nonna su cui ci soffermeremo alla fine,ma detergenti spcifici.
  7. QUESTIONE MACCHIE : Con le macchie non rimandare a domani quello che puoi fare oggi: aspettare tre giorni per rimuovere la macchia non è una buona idea. È meglio non tergiversare: la cosa migliore sarebbe togliere il capo macchiato e trattarlo subito con il giusto prodotto. Dopo che una macchia non trattata correttamente è passata in lavatrice con acqua calda, probabilmente sarà vostra compagna di vita per sempre! Lo smacchiatore specifico va infatti applicato prima del lavaggio da fare alla temperatura più calda consentita dall’etichetta del capo.
  8. QUESTIONE CAPI NUOVI : Prima di indossare i capi nuovi bisogna lavarli, ormai è cosa ufficiale: quando comprate una nuova maglietta o un nuovo set di lenzuola abituatevi a fare un lavaggio, che serve a rimuovere i residui di prodotti chimici usati durante la fabbricazione, diminuendo così il rischio di allergie, dermatiti e irritazioni della pelle che sono aumentate tantissimo negli ultimi anni e perdite di colore. In generale appena comprate un capo, buttatelo in lavatrice anche senza fare un lavaggio ad altissima temperatura, in questo modo darete una bella rinfrescata, completerete il processo di fissazione del colore diminuendo così il rischio di futuri danni e vivrete più serene.
  9. QUESTIONE  RIMEDI DELLA NONNA:TUTTI I FAMOSI RIMEDI,TRA LIMONI SPREMUTI,BICARBONATO,ACQUA OSSIGENATA, ALCOL ETILICO,BOROTALCO ECC…VANNO ABOLITI. 

LE FAMOSE SCHIUME O REAZIONI DOVUTE AL MNISCUGLIO DI VARI PRODOTTI,SONO INUTILI E INEFFICACI E SOPRATUTTO IL PIU’ DELLE VOLTE DANNOSE PER I TESSUTI. 

FARE LAVANDERIA E’ UNA QUESTIONE DI CHIMICA E BISOGNA UTILIZZARE PRODOTTI GIUSTI E PROFESSIONALI ,AL MOMENTO GIUSTO.

 

Lezione n°5;

L'importanza di una lavatrice pulita;

Quella di pulire la lavatrice può sembrare un’operazione banale, quasi scontata. Tuttavia, capita più spesso di quanto immagini che le persone dimentichino di eseguire questa operazione, o la facciano in maniera approssimativa.

Anche se può sembrare strano che una lavatrice si sporchi, è praticamente inevitabile che accada: i residui di calcare e detersivo, le muffe e i residui di sporcizia rilasciati dalla biancheria, sono tutti agenti che contribuiscono a sporcare la lavatrice e renderla meno efficiente.

Perché è tanto importante pulirla? Innanzitutto perché lavare il bucato in una lavatrice sporca significa ottenere un risultato non ottimale, con capi lavati male e non igienizzati a dovere, che possono apparire spenti ed emanare cattivo odore.Poi perché una lavatrice poco pulita, con incrostazioni di calcare, consuma più energia e più detersivo e rischia di rompersi più facilmente.Spesso, dopo aver fatto il bucato, capita di aprire la lavatrice e avvertire un cattivo odore, invece del profumo di biancheria appena lavata. Questo succede perché all’intero del cestello e nella guarnizione si depositano detersivo in eccesso, calcare, muffe e batteri che, complice l’umidità che si forma all’interno della lavatrice, sprigionano un cattivo odore che, talvolta si trasmette anche ai vestiti .

 

Per pulire la lavatrice che puzza e prevenire la formazione di cattivi odori, almeno una volta al mese è bene fare un paio di lavaggi a vuoto ad alte temperature (90°C).

Per eliminare i cattivi odori ed evitare che si ripresentino, si può anche usare un prodotto specifico per la cura e manutenzione degli elettrodomestici, come il detergente per lavatrice che, se usato ogni 3 mesi, previene la formazione di cattivi odori e rimuove i residui di detersivo e grasso. (Chiedici consiglio!)

ECCO TUTTE LE OPERAZIONI DA EFFETTUARE:

  • Estrai la vaschetta del detersivo.
  • Mettila in ammollo in una bacinella in una soluzione fatta con acqua calda .
  • Lasciarla così per almeno un’ora.
  • Trascorso il tempo necessario, passa all’interno della vaschetta una spugnetta e rimettila al suo posto.
  • Pulire le parti esterne della lavatrice, compreso il vetro dell’oblò.
  • pulire le guarnizioni e le incrostazioni del filtro.
  •  Effettuare un paio di lavaggi a vuoto ad alte temperature (90°C).

Lezione n°6;

Asciugamani e cattivi odori;

Gli asciugamani sono composti da grosse fibre di cotone, questo permette sicuramente una perfetta asciugatura del nostro corpo, ma facciamo chiarezza su quello che succede all’interno di queste fibre:
Acqua, residui di prodotti, polvere, epidermide, vengono assorbiti dal tessuto e favoriscono la proliferazione dei batteri che causano cattivo odore.

Per questo motivo, gli asciugamani andrebbero lavati sempre a temperature alte (60° è la temperatura che assicura l’abbattimento di virus e batteri) con un programma abbastanza lungo e mai troppo carico: il giusto perché ci sia lo spazio necessario per far girare bene i capi e l’acqua all’interno della lavatrice.

Come capire quanto caricare la lavatrice? Mettete i capi nel cestello e state attenti che non sia pieno al 100%, lasciate sempre libero un quarto del cestello.

La seconda regola fondamentale è che non andrebbe mai usato un semplice detersivo liquido, perché non hanno una formulazione completa, infatti, al loro interno manca la parte di ossigeno che funge da igienizzante (tranquilli, non sbianca i colorati!). Manca, inoltre, la parte enzimatica.

Gli enzimi usati nei detersivi agiscono su molti tipi di macchie e sporco, facilitandone la rimozione. Gli enzimi possono avere nomi diversi; le proteasi, ad esempio, dissolvono le macchie a base di proteine, le lipasi quelle a base di grasso e le amilasi quelle a base di carboidrati. Poiché una molecola di enzima può combinarsi con più molecole affini, l’aggiunta di una piccola quantità di enzimi ai detersivi garantisce straordinari risultati di lavaggio.

Per questo vi consigliamo di utilizzare degli additivi ma, se non ve la sentite di giocare ai piccoli chimici, da noi trovare tantissimi detersivi completi e perfettamente bilanciati per avere un bucato sempre pulito e profumato!

 

 

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