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Il lavaggio a secco avviene attraverso l’uso di solventi che dal 1897 si sono susseguiti e sono cambiati molto: il più recente e più comune ad oggi è il Percloroetilene, una sostanza conosciuta anche con i termini di Tetracloroetilene o Percloroetilene.
A differenza delle lavatrici casalinghe ad acqua, le lavatrici a secco sono estremamente più complesse e professionali, non posseggono un allacciamento alla rete idrica e non hanno lo scarico in fognatura e sono inoltre composte da più serbatoi necessari a contenere il solvente necessario al lavaggio che con cadenza costante, necessita di un trattamento chiamato Distillo.
Nel lavaggio in acqua le lavatrici scaricano in fogna tutto il liquido sporco usato per lavare e risciacquare, ma le lavatrici a secco non lo fanno: si tratta di macchinari a circuito chiuso dove nemmeno una goccia di liquido viene rilasciato nell’ambiente, e la legge italiana è molto rigida a riguardo. Quindi ogni singolo lavaggio a secco effettuato in lavanderia che elimina e scioglie il grasso dai vestiti, va a sporcare il solvente che trattiene le impurità eliminandole dai capi in lavaggio, e questo obbliga la lavanderia ad effettuare una procedura chiamata Distillo che serve a dividere il solvente dallo sporco. Il distillo è una procedura molto simile alla distillazione degli alcolici: viene portato ad una temperatura di 126° così da evaporare e ritornare nel ciclo produttivo del macchinario per essere nuovamente utilizzato per i successivi lavaggi, bello pulito come fosse nuovo.
Molte lavanderie a secco eseguono molti lavaggi con il solvente sporco, perchè l’operazione di Distillo è un costo per l’azienda, che blocca il macchinario per diverse ore: ma cosa accade quando si lava con un solvente sporco? Innanzitutto il prima effetto che si percepisce subito, è un cattivo odore sui capi (molto sgradevole) e il secondo effetto è un ingrigimento del colore. Ricorda che una lavanderia a secco professionale che fa tutte le procedure in maniera corretta, deve consegnarti dei vestiti puliti che siano inodore e lucenti.
Lavare a secco è ideale per chi soffre di allergia alla polvere o asma in quanto permette di eliminare gli acari della polvere che vengono intrappolati nei tessuti, inoltre viene consigliato anche a chi soffre di dermatite atopica (eczema) in quanto riesce a ripulire i tessuti che vengono a contatto con la pelle.
Per ottenere gli stessi risultati a casa nella lavatrice domestica con il lavaggio ad acqua, sarebbe necessario utilizzare una temperatura di 90° che rovinerebbe la totalità dei capi lavati in quel modo: il Lavaggio a secco è perfetto per prevenire problemi di allergia alla polvere o all’asma, dovuti ai capi indossati.
Grazie ai nostri strumenti e prodotti professionali e l’esperienza maturata , la nostra lavanderia specializzata nel lavaggio a secco ,è in grado trattare moltissimi capi che non si possono lavare ad acqua, per:
E’ bene spiegare per prima cosa che la differenza essenziale con una lavanderia tradizionale , sono i professionisti del settore ,pronti in sede a prendersi cura dei tessuti, scegliendo il trattamento più adatto alle fibre, causa per cui determinati capi vengono lavati in determinati modi e con determinati prodotti :
es. ”LAVAGGIO A SECCO”-”WET CLEANING”.
Come accennato, la lavanderia self service nasce con l’intento di creare un luogo, completamente automatizzato e senza personale, nel quale i clienti possono procedere, in maniera autonoma, al lavaggio di indumenti e complementi d’arredo.
Alla luce di tutti i vantaggi elencati, sembrerebbe che la lavanderia self service sia una scelta giusta e conveniente.
In realtà, l’utilizzo di un metodo di questo tipo nasconde alcune insidie ed è per questo che conoscere anche gli svantaggi del servizio può aiutare il cliente a capire quale sia, effettivamente, la scelta migliore.
Con l’ansia della perdita di colore di alcuni capi, si divide tutto in base a questo parametro. Diciamo che è una “mossa ni”. Va bene separare per colore, ma prima di questo dividiamo i capi a seconda di quello che ci dice l’etichetta, la nostra Bibbia del lavaggio! Questo tagliandino ricco di informazioni ci dice come e a che temperatura possiamo lavare il capo, se lo possiamo centrifugare, se lo dobbiamo lavare solo a mano. Quindi dividiamo per tipologia di lavaggio e poi per colore. Magari dovremo fare un paio di lavatrici a mezzo carico ,ma ne guadagneranno i vestiti che si rovineranno meno e dureranno di più.
Fate attenzione, i nuovi prodotti tendono a essere piuttosto inefficaci e costosi anziché concentrati e convenienti. La parola d’ordine è stare attente alle quantità e alla qualità. La maggior parte delle persone usano il detersivo liquido e pensano di poterne mettere meno o di più di quanto suggerito sulla confezione del detergente scelto, ma non è la cosa giusta! Se risparmiate sulle quantità ma soprattutto sulla qualità, lo sporco resterà sul bucato, se invece ne mettete troppo, rimarrà intriso negli indumenti facendoli diventare rigidi e spugnosi una volta asciutti. Comprate il detersivo, controllandone i valori e le concentrazioni leggendo bene le indicazioni sull’uso del prodotto per capire qual è la giusta quantità da usare per ogni lavaggio. n.b. ATTENZIONE ALLE CONCENTRAZIONI DI ACQUA.
Andrete ad utilizzare un Detergente/Ammorbidente professionale, concentrato, ecologico in un solo flacone da 1 L che ne vale 3 L di supermercato, con garanzia Dry Blue, disponibili su : www.drybluelavanderia.it
Non fissatevi con l’acqua fredda o i 90° Super igienizzanti! Leggete con attenzione l’etichetta dei vestiti: se vi indica una temperatura, controllate la composizione del tessuto per stare tranquilli e selezionatela di conseguenza. In generale più calda è l’acqua che usate e più i vestiti verranno puliti, ma adesso non iniziate a lavare tutto a 90 gradi perché è solo peggio per alcune fibre.
È così utile usare il timer della lavatrice per programmare quando deve partire. Bene, usiamolo! Ci sono almeno due vantaggi: il primo è che decidendo quando inizia il lavaggio, poi si può essere a casa pronte per stendere proprio quando finisce in modo da non lasciare ore i vestiti puliti dentro la lavatrice, che si stropicceranno e richiederanno poi di essere tutti stirati. Secondo: la programmazione consente di far partire il lavaggio nelle fasce di consumo energetico più basso facendoci risparmiare sulla bolletta. Non male!
Quella di pulire la lavatrice può sembrare un’operazione banale, quasi scontata. Tuttavia, capita più spesso di quanto immagini che le persone dimentichino di eseguire questa operazione, o la facciano in maniera approssimativa.
Anche se può sembrare strano che una lavatrice si sporchi, è praticamente inevitabile che accada: i residui di calcare e detersivo, le muffe e i residui di sporcizia rilasciati dalla biancheria, sono tutti agenti che contribuiscono a sporcare la lavatrice e renderla meno efficiente.
Perché è tanto importante pulirla? Innanzitutto perché lavare il bucato in una lavatrice sporca significa ottenere un risultato non ottimale, con capi lavati male e non igienizzati a dovere, che possono apparire spenti ed emanare cattivo odore.Poi perché una lavatrice poco pulita, con incrostazioni di calcare, consuma più energia e più detersivo e rischia di rompersi più facilmente.Spesso, dopo aver fatto il bucato, capita di aprire la lavatrice e avvertire un cattivo odore, invece del profumo di biancheria appena lavata. Questo succede perché all’intero del cestello e nella guarnizione si depositano detersivo in eccesso, calcare, muffe e batteri che, complice l’umidità che si forma all’interno della lavatrice, sprigionano un cattivo odore che, talvolta si trasmette anche ai vestiti .
Per pulire la lavatrice che puzza e prevenire la formazione di cattivi odori, almeno una volta al mese è bene fare un paio di lavaggi a vuoto ad alte temperature (90°C).
Per eliminare i cattivi odori ed evitare che si ripresentino, si può anche usare un prodotto specifico per la cura e manutenzione degli elettrodomestici, come il detergente per lavatrice che, se usato ogni 3 mesi, previene la formazione di cattivi odori e rimuove i residui di detersivo e grasso. (Chiedici consiglio!)
ECCO TUTTE LE OPERAZIONI DA EFFETTUARE:
Gli asciugamani sono composti da grosse fibre di cotone, questo permette sicuramente una perfetta asciugatura del nostro corpo, ma facciamo chiarezza su quello che succede all’interno di queste fibre:
Acqua, residui di prodotti, polvere, epidermide, vengono assorbiti dal tessuto e favoriscono la proliferazione dei batteri che causano cattivo odore.
Per questo motivo, gli asciugamani andrebbero lavati sempre a temperature alte (60° è la temperatura che assicura l’abbattimento di virus e batteri) con un programma abbastanza lungo e mai troppo carico: il giusto perché ci sia lo spazio necessario per far girare bene i capi e l’acqua all’interno della lavatrice.
Come capire quanto caricare la lavatrice? Mettete i capi nel cestello e state attenti che non sia pieno al 100%, lasciate sempre libero un quarto del cestello.
La seconda regola fondamentale è che non andrebbe mai usato un semplice detersivo liquido, perché non hanno una formulazione completa, infatti, al loro interno manca la parte di ossigeno che funge da igienizzante (tranquilli, non sbianca i colorati!). Manca, inoltre, la parte enzimatica.
Gli enzimi usati nei detersivi agiscono su molti tipi di macchie e sporco, facilitandone la rimozione. Gli enzimi possono avere nomi diversi; le proteasi, ad esempio, dissolvono le macchie a base di proteine, le lipasi quelle a base di grasso e le amilasi quelle a base di carboidrati. Poiché una molecola di enzima può combinarsi con più molecole affini, l’aggiunta di una piccola quantità di enzimi ai detersivi garantisce straordinari risultati di lavaggio.
Per questo vi consigliamo di utilizzare degli additivi ma, se non ve la sentite di giocare ai piccoli chimici, da noi trovare tantissimi detersivi completi e perfettamente bilanciati per avere un bucato sempre pulito e profumato!
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